
CONTATTI UTILI
Comune di Montecarlo
Via Roma, 56, Montecarlo LU
+39 0583 22971
www.comune.montecarlo.lu.it
Ufficio della Cultura
+39 0583 229725
culturaeturismo@[...]
Siena si vede sin da lontano risplendere perfetta nel suo equilibrio medievale. I tre colli su cui siede si stagliano in un panorama campestre idilliaco, nel quale i confini dell’antico centro sfumano come un tempo in una campagna che a tratti sembra ancora quella ritratta nell’Allegoria del Buon Governo dipinta da Ambrogio Lorenzetti nelle stanze del Palazzo Pubblico. Siena, intatta per secoli, si mostra oggi in buona misura come appariva nel 1300, e la conservazione di un patrimonio architettonico medievale unico e coerente è una delle ragioni principali per visitare una città splendida, da tempo consapevole della fragilità del suo equilibrio: è stata infatti il primo comune d’Europa a chiudere il centro storico al traffico, già nel 1966.
Ma sarebbe sbagliato pensare a Siena come a una città ferma al suo passato, una meta turistica da cartolina dove la vita si è cristallizzata.
Al contrario passeggiando per i suoi vicoli si scopre una città viva, vero centro culturale che ospita un’Università vecchia di 750 anni, oltre a istituzioni di prestigio internazionale come l’Accademia Musicale Chigiana, l’Università per Stranieri, e le accademie dei Fisiocritici e degli Intronati.
L’epoca di massimo splendore della città, coinciso con l’affermarsi di Siena come rivale di Firenze, venne raggiunta in pieno Medioevo, un periodo che ha visto la città – al culmine della sua evoluzione storico-economica – prendere l’attuale forma: nel corso di pochi decenni vennero eretti lo splendido Palazzo Comunale con l’altissima Torre del Mangia, venne lastricata la bellissima Piazza del Campo con le nervature di travertino a disegnarne la caratteristica forma a conchiglia e venne eretto il famosissimo Duomo, che i senesi intendevano addirittura ampliare – progetto che venne definitivamente accantonato (ma di cui sono ben visibili le tracce in Piazza Jacopo della Quercia, dove sono riconoscibili le colonne di quelle che sarebbero dovute essere le nuove navate e il “facciatone”) a causa dell’epidemia di peste nera che sconvolse la città nel 1348.
Ma Siena non si fece abbattere dalla calamità, e anche se la sua importanza come centro politico cedette il passo all’avanzata della vicina Firenze, non cambiò nel corso dei secoli l’attaccamento dei senesi alle tradizioni della loro città.
L’atmosfera unica che si respira a Siena, città dove ogni pietra è rimasta immutata nei secoli, si deve proprio a questo tramandarsi gelosamente le misteriose e spettacolari usanze dei padri, la cui manifestazione più eclatante si può vedere per due volte l’anno nelle campali giornate del Palio (ma anche se non capiterete in città in quei giorni sappiate che è possibile visitare molti dei musei delle singole contrade, in cui ammirare gli antichi drappi e tutti gli ornamenti che hanno animato la competizione nel corso dei secoli).
Tra le tante tradizioni di questa antichissima città di origine etrusca non si può dimenticare la cucina, in particolare Siena vanta la più vasta e gustosa tradizione dolciaria di tutta la Toscana, provate i ricciarelli, il panforte, il pan pepato, i budini di riso, i cavallucci o le copate e non ve ne pentiretre!
CUCINA E PIATTI TIPICA DI SIENA
Siena ha una lunga tradizione culinaria, dovuta forse anche alla ricchezza del periodo medievale e alla presenza di numerose osterie e punti di ospitalità lungo la via Francigena.
Negli ultimi decenni c’è stata anche una ricerca di antichi piatti medievali, come in molte zone dell’Italia centrale.
Tra le specialità più conosciute:
- i crostini di milza, fatti con milza di vitello, fegatini di pollo, capperi, vino e acciuga,
- i pici, una specie di grossi spaghetti fatti a mano, originari più precisamente della zona della Val d’Orcia e della Val di Chiana, analoghi ad altre specialità umbre e dell’alto Lazio come gli “strangozzi”, gli “umbricelli” o gli “strozzapreti” e di solito conditi con sugo di carne o “all’aglione”
- la ribollita (a Siena chiamata preferibilmente zuppa di fagioli), una zuppa di verdure e fagioli servita su fette di pane bruschettato e agliato, il cui ingrediente “principe” è l’invernale cavolo nero, chiamata così perché se riscaldata più volte dopo la cottura migliora il suo sapore
- l’acquacotta, una zuppa con abbondante uso di odori, completata da pane abbrustolito, uova, funghi, spinaci, formaggio…
- la panzanella, che nella versione senese prevede semplicemente pane raffermo bagnato, basilico, pomodoro e cipolla (al massimo l’aggiunta di un poco di sedano).
- gli arrosti misti, che tipicamente includono salsicce, “costoleccio” di maiale, lombo di vitello o di manzo
- i fagioli all’uccelletto, con fagioli stufati, passata di pomodoro e salsicce in umido (che hanno nel tempo sostituito, appunto, gli uccelletti)
- i fagioli al fiasco, cotti nella brace dentro a un fiasco da vino
- le chiocciole alla senese, cucinate in abbondante salsa di pomodoro e vino, in un soffritto di cipolla, rigatino aglio e dragoncello
- i fegatelli, ovvero fegato di suino tagliato a pezzi e avvolto nella ratta con l’aggiunta di semi di finocchio, sale e pepe
- insaccati come il buristo, la soprassata, la finocchiona, il capocollo (o finocchiata) e il rigatino.
- la cacciagione, che include tutte le specie locali (principalmente cinghiale, lepre e fagiano), sia in umido che alla griglia
- la scottiglia, carne di ogni tipo (maiale, pollo, manzo…) cucinati con pomodoro, vino, peperoncino e farina
- il pinzimonio con verdure crude.
- i dolci tipici, tra i quali il celebre Panforte (Panforte nero o Panpepato, Panforte al cioccolato, Panforte bianco, Panforte fiorito), i Ricciarelli, le copate, i cavallucci e i berricuocoli.
- gli altri dolci delle feste: le frittelle di riso di San Giuseppe (senza uovo, a differenza delle ricette di altre città umbre e toscane), il corollo e la schiacciata di Pasqua, il pan co’ santi, il migliaccio.
- I vini prodotti in tutta la provincia e celebrati in tutto il mondo, tra cui Chianti, Chianti Classico, Chianti Colli Senesi, Chianti Superiore, Vino Nobile di Montepulciano, Brunello di Montalcino, Moscadello di Montalcino, Sant’Antimo, Orcia, Vernaccia di San Gimignano e Val d’Arbia.
Alcune notizie relative alla zuppa inglese individuano in Siena la città dove sarebbe stata inventata, anche se la paternità è incerta. La realizzazione di questo piatto sarebbe dovuta al banchetto organizzato in onore del Granduca Cosimo III de’ Medici in occasione della sua visita (fine del XVII secolo).
Numerose iniziative ricorrenti nel territorio della provincia consentono un approccio diretto con le specialità della tradizione culinaria locale. In tal senso sono significative, per originalità, le serate gastronomiche allestite ogni anno nel periodo estivo da alcune Contrade (gli esempi più rilevanti sono la Fiera Gastronomica alla “Pania”, della Contrada del Nicchio, tra luglio e agosto; il “Bao Bello Chef”, in programma a metà luglio nella Contrada del Bruco; la “Settimana Gastronomica” organizzata dalla Contrada della Tartuca a metà giugno; il “Mangiaebevi” che gli fa seguito nella Contrada della Torre; la “Sagra del Braciere”, a fine agosto nella Contrada della Selva); le sagre organizzate in alcuni piccoli comuni (“Sagra del Fungo”, in settembre a Pievescola; “mostra del Tartufo bianco”, a novembre nelle Crete senesi; “Festa delle Castagne”, ancora in una contrada – la Selva – in novembre); alcune iniziative che hanno per protagonisti i cuochi dei ristoranti (“Girogustando”, in febbraio e marzo a Siena e in provincia).
Cucina tradizionale della Toscana
La cucina toscana è costituita, principalmente, di piatti e dolci tradizionali che mantengono inalterata la loro preparazione da molti anni.
Il pane senza sale è un'usanza che poche altre regioni hanno adottato (come l' Umbria). Pare che l'usanza risalga al XII secolo quando, al culmine della rivalità fra Pisa e Firenze, i pisani misero in pratica prezzi elevatissimi al prezioso cloruro di sodio. Esiste poi anche un'ipotesi che dice fossero gli stessi signori di Firenze ad imporre tasse particolarmente esose per l'uso del sale.
In Toscana, la sacralità del pane, ovvero l'importanza di non buttarlo via ma di utilizzarlo anche quando è raffermo, è testimoniata da una lunga serie di antiche ricette ancora molto diffuse: la panzanella, la panata, la ribollita, l'acquacotta, la pappa al pomodoro, la fettunta, la zuppa di verdura, la farinata la minestra di cavolo nero o il Pan co' santi.
Altra caratteristica della cucina toscana per eccellenza è l'uso di carni bianche e di selvaggina. I prodotti dell'aia del podere, dove pascolano liberamente polli, tacchini, oche, faraone e piccioni insieme coi conigli e la selvaggina come la lepre e il cinghiale, il fagiano e l'istrice costituiscono da sempre il menu delle grandi feste. Il maiale anch'esso è molto usato, basti pensare al famoso salame toscano, alla finocchiona, al prosciutto conservato sotto sale, al lardo di Colonnata alle salsicce e ai prodotti particolari come il buristo anch'esso frutto dell'ingegnosità della povera gente.
Tra i formaggi la tradizione si concentra sul pecorino toscano, come prodotto da conservare: i più famosi quello di Pienza e quello maremmano; mentre troviamo la ricotta e il raveggiolo tra i formaggi molli.
Infine grande spazio ai dolci, dove spiccano il panforte, i ricciarelli, i cavallucci, la zuppa del duca, la torta di cecco, i migliacci, i cantuccini di Prato.
I vini della toscana
La Toscana è stata da sempre una regione famosa per i vini prodotti, che attualmente sono suddivisi in otto DOCG e 34 DOC, oltre a numerose IGT, tra le quali spiccano anche alcune produzioni di altissimo livello, note nel mondo enologico con l'appellativo di supertuscans.
Mentre le zone della Toscana centrale (province di Firenze e Siena) sono note in tutto il mondo da diversi decenni per la produzione del Chianti Classico, del Brunello di Montalcino e del Vino Nobile di Montepulciano, negli ultimi anni si sono affermati i vini prodotti nelle aree costiere (province di Livorno e Grosseto), favorite maggiormente dal clima più mite, secco e soleggiato, tra i quali spicca l'eccellenza del Bolgheri Sassicaia o del tignanello, la struttura e l'equilibrio dei vini rossi maremmani (Morellino di Scansano, Montecucco e Monteregio di Massa Marittima) e l'armonia dei bianchi (Ansonica). Sempre più quotati anche i vini rossi e bianchi della provincia di Arezzo. Tra gli altri vini della Toscana, possono essere ricordati il Carmignano, uno dei più antichi vini della toscana prodotto nell'omonimo comune in provincia di Prato, la celebre Vernaccia di San Gimignano, il Pitigliano, il Montescudaio e il Vin Santo.
Siena è un comune italiano di 53 772 abitanti, capoluogo dell’omonima provincia in Toscana.
La città è universalmente conosciuta per il suo ingente patrimonio storico, artistico, paesaggistico e per la sua sostanziale unità stilistica dell’arredo urbano medievale, nonché per il celebre Palio.
Nel 1995 il suo centro storico è stato inserito dall’UNESCO nel Patrimonio dell’Umanità.
Nella città ha sede la Banca Monte dei Paschi di Siena, fondata nel 1472 e dunque la più antica banca in attività nonché la più longeva al mondo.
Architetture religiose
Duomo di Siena, Battistero di San Giovanni, Chiesa della Santissima Annunziata in piazza del Duomo, Basilica dell’Osservanza dedicata a San Bernardino, Basilica di Santa Maria dei Servi, Basilica di San Domenico, Chiesa di San Francesco, Chiesa di Santo Spirito, Oratorio di San Bernardino, Santuario e casa di Santa Caterina
Palazzi
Il Palazzo Pubblico con la Torre del Mangia, Casa natale di Giovanni Dupré, Ex Ospedale Psichiatrico di San Niccolò, sede universitaria, edificio attuale dal 1858 al 1873, Palazzo Arcivescovile, 1718–1723, Palazzo Bardi alla Postierla, già Castellare dei Forteguerri, XVI secolo, Palazzo Bargagli, XVI ed XVIII secolo, Palazzo Bambagini Galletti, 1840, Palazzo Bianchi Bandinelli, XVIII secolo, Palazzo Bisdomini, XIII secolo, Palazzo Bichi Ruspoli, già Castellare dei Rossi, XVIII secolo, Palazzo Borghesi alla Postierla, circa 1450–1513/1514, Palazzo Brigidi, XIV secolo, ricostrutto nel XIX secolo, Palazzo Bonsignore, XV secolo, Palazzo Celsi Pollini o Palazzo del Vescovo, 1525, Palazzo del Capitano, sede dell’Istituto di Matematica dell’Università, XIII secolo e 1854, Palazzo Chigi Saracini, già Castellare dei Marescotti, XII e XVI secolo, Palazzo Chigi alla Postierla, nucleo XII–XIII secolo, Palazzo Cinughi de’ Pazzi, XIV secolo, Palazzo Comunale (Palazzo Pubblico), 1297–1310, Palazzo dei Diavoli, XIV–XVI secolo, Palazzo Fineschi Sergardi, XVI secolo, Palazzo Luti, XIII secolo, Palazzo Pannilini Zuccantini, 1550, Palazzo Piccolomini, 1496, Palazzo Reale, 1480–1594, Palazzo Salimbeni, sede della Banca Monte dei Paschi, già Castellare dei Salimbeni, XIV secolo, Palazzo San Galgano, sede del Dipartimento di Scienze Storiche e dei Beni Culturali, XV secolo, Palazzo Sansedoni, sede della Fondazione Banca Monte dei Paschi, 1330, Palazzo Sozzini Malavolti, XV ed XVIII secolo, Palazzo Spannocchi, 1471 e 1880, Palazzo Tantucci, 1548, Palazzo Tolomei, XIII secolo, Palazzo del Magnifico, 1508, Palazzo Maccari, 1914–1919, Palazzo della Banca d’Italia, 1984–1986, Palazzo della Sapienza, sede della Biblioteca comunale degli Intronati, 1408–1412, Palazzo Patrizi, oggi locazione pubblica, Palazzo Venturi Gallerani, XVII ed XVIII secolo
Monumenti
Piazza del Campo, Palazzo Comunale, Torre del Mangia, Cappella di Piazza, Fonte Gaia, Logge del Papa, Logge della Mercanzia, Fonte Nuova, Fontebranda, Fonte d’Ovile, Bottini di Siena
Architetture militari
Antiporto di Camollia, Caserma Bandini, Fortezza Medicea, Mura di Siena, Porta Romana, Porta Pispini, Porta Giustizia, Porta Laterina, Porta d’Ovile, Porta San Marco, Porta Tufi, Castello delle Quattro Torra
Ville
Castello di Belcaro, Certosa di Maggiano, Villa Chigi, Villa Flora, Villa Ginanneschi Gori (Marciano), Villa Gori, Villa il Pavone, Villa Scacciapensieri, Villa il Serraglio, Villa di Vicobello, Villa Le Volte
Altri edifici
Garage Fiat, Centro ricerche Chiron, Centro direzionale del Monte dei Paschi
Musei
Musei statali: Pinacoteca nazionale, Museo archeologico nazionale di Siena, Museo delle tavolette di Biccherna presso l’Archivio di Stato
Musei comunali: Palazzo Pubblico e museo civico, Ospedale di Santa Maria della Scala
Musei diocesani: Museo dell’Opera del Duomo, Museo diocesano
Musei universitari: Musei dell’Accademia dei Fisiocritici, Orto botanico di Siena, Museo storico dell’Università degli Studi di Siena
Musei delle contrade: Museo della contrada di Valdimontone
Altri musei: Museo della Società di Esecutori di Pie Disposizioni, Museo Bologna-Buonsignori, Palazzo delle Papesse (è stato centro per l’arte contemporanea dal 1998 al 2008), Museo nazionale dell’Antartide Felice Ippolito, Stanze della Memoria, Museo di scienze della Terra
Cinema e Televisione
Lista dei maggiori film che hanno avuto Siena come set:
Palio (1932) di Alessandro Blasetti, Pia de’ Tolomei (1941) di Esodo Pratelli, Il Principe delle volpi (1949) di Henry King, Incantesimo tragico (1951) di Mario Sequi, Giulietta e Romeo (1954) di Renato Castellani, La ragazza del Palio (1957) di Luigi Zampa, Io Caterina (1957) di Oreste Palella, Pia de’ Tolomei (1958) di Sergio Grieco, Lo Spadaccino di Siena (noto anche col titolo La Congiura dei Dieci) (1962) di Baccio Bandini ed Étienne Périer, Una cavalla tutta nuda (1972) di Franco Rossetti, Quel movimento che mi piace tanto (1976) di Franco Rossetti, Bonnie e Clyde all’italiana (1983) di Steno, Il burbero (1986) di Franco Castellano e Giuseppe Moccia (Castellano e Pipolo), L’aria serena dell’ovest (1989) di Silvio Soldini, Al lupo al lupo (1992) di Carlo Verdone, Con gli occhi chiusi (1994) di Francesca Archibugi, Il paziente inglese (1996) di Anthony Minghella, Un tè con Mussolini (1999) di Franco Zeffirelli, C’era un cinese in coma (2000) di Carlo Verdone, Piazza delle cinque lune (2003) di Renzo Martinelli, The Last Victory (2004) di John Appel (documentario), Decameron Pie – Non si assaggia… si morde! (2007) di David Leland, Quantum of Solace (2008) di Marc Forster: durante il Palio di agosto del 2007, 14 telecamere hanno ripreso la manifestazione per le scene del film di James Bond[20]. La città è stata nuovamente il set del film ad aprile del 2008, durante il quale si sono svolte delle riprese sopra i tetti di alcune abitazioni del centro senese per una delle scene di azione del film, uscito nelle sale di tutto il mondo a novembre del 2008, in cui James Bond è intento a inseguire un suo nemico durante il Palio. Le riprese sui tetti, a cui lo stesso Daniel Craig (James Bond) ha partecipato, sono state effettuate utilizzando quattro cable-cam, in modo tale da rendere più dinamica l’azione del film. Sono state effettuate inoltre nel mese di maggio del 2008 altri ciak del film nel centro storico senese in cui sono stati ricreati i momenti del Palio., Letters to Juliet (2010) di Gary Winick, La città ideale (2012) di Luigi Lo Cascio
Elenco delle produzioni televisive che hanno avuto ambientazione a Siena:
Venti di guerra, miniserie televisiva del 1983. Alcune scene della prima puntata sono ambientate a Siena durante un Palio.
Come stanno bene insieme, fiction televisiva del 1989 in 3 puntate, la prima delle quali ambientata a Siena.
Questa casa non è un albergo, serie televisiva del 2000 ambientata a Siena.
Passione, serie televisiva brasiliana del 2010 con molte ambientazioni a Siena e provincia.
Teatro
Teatro dei Rozzi, Centro Culture Contemporanee Corte dei Miracoli, Piccolo Teatro in Palazzo Sergardi, Teatro del Costone
Letteratura
L’illustratore francese Dominique Rousseau (nato a Parigi nel 1954) creò la serie Vasco nel 1978 con i disegni di Gilles Chaillet per Le Journal de Tintin. Vasco Baglioni è un giovane senese che, su richiesta dello zio, il ricco banchiere Tolomeo Tolomei di Siena, va a risolvere i conflitti in Europa e nel vicino e lontano Oriente, laddove lo conducono gli interessi di famiglia, in un mondo medievale in cui le banche e i banchieri detengono il potere. Nelle sue avventure Vasco incontra personaggi realmente esistiti come il doge di Venezia Marino Faliero, Cola di Rienzo, il papa Clemente VI, il re di Francia Giovanni II e molti altri. La serie è stata ristampata a partire dal n. 5 del 2013 dal settimanale a fumetti Skorpio.
Eventi
- Seminari estivi – International Summer Workshop sono organizzati dall’Associazione Siena Jazz. Nel 2017 si è tenuta la 47ª edizione.
- Visionaria, Film festival internazionale di cortometraggi, cinema indipendente e nuove tecnologie audiovisive, ha tenuto la sua prima edizione nel 1991. Fino al 2004 si è tenuto a Siena, nel 2005 e 2006 si è tenuto a Siena e a Piombino. Dal 2007 al 2013 ha avuto luogo a Piombino. Successivamente, nel 2015 a Castelnuovo Berardenga e nel 2016 a San Gimignano e Poggibonsi.
- Settimana nazionale dell’olio presso l’Enoteca Italiana di Siena e in altre città italiane. La XII edizione, l’ultima, ha avuto luogo nel 2008.
- Settimana dei vini presso l’Enoteca Italiana. L’ultima edizione, la 45ª, ha avuto luogo nel 2011.
- Terra di Siena Film Festival dedicato a cinema indipendente e anteprime del grande cinema. Prima edizione 1995. Le edizioni 1996-2000 sono state dirette da Giovanni Bogani, le edizioni 2001-2002 da Stefania Casini, le edizioni 2003-2006 da Carlo Verdone.
- Festival Contemporaneamente Barocco, dedicato all’arte barocca in tutte le sue forme, prevede incontri, seminari, concerti, mostre e attività didattiche. L’ultima edizione si è tenuta nel mese di ottobre 2011.
- Hai visto mai?, Festa del documentario ideata e diretta da Luca Zingaretti. Nata nel 2006, fino al 2012 si è tenuta a Siena, successivamente si è spostata prima a Cortona e poi a Pesaro cambiando il nome in Pesaro Doc Festival “Hai visto mai?”.
- Voci di Fonte, Festival teatrale. Nato nel 2003, ubicato in prossimità delle fonti medioevali e rinascimentali, ha ospitato artisti di livello internazionale e promosso la ricerca sulla scrittura di scena. L’ultima edizione ha avuto luogo nel giugno 2011.