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Montecarlo
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Toscana

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Montecarlo è un incantevole borgo immerso nelle colline della Lucchesia, noto per gli ampi vigneti che ne caratterizzano il paesaggio e la significativa produzione di vino. Il centro storico, ben conservato e tuttora circondato dalla splendida cinta muraria, sorge su di un colle isolato. Simbolo del paese è la Fortezza, la cui costruzione risale ai secoli dal XIV al XVI, e che è costituita da un torrione principale di forma semicircolare, il mastio e da due torri a pianta quadrata, la Torre dell’Apparizione e la Torre di Santa Barbara, che insieme al mastio e alle cortine che li uniscono formano una struttura triangolare massiccia e imponente.

Da visitare la Chiesa Collegiata di Sant’Andrea, la notevolissima Pieve di San Piero in Campo, risalente all’anno 846, e il piccolo ma delizioso Teatro dei Rassicurati, che fu frequentato anche dal maestro Giacomo Puccini.

Per chi ama la natura inoltre il territorio di Montecarlo offre la possibilità di passeggiare tra uliveti e vigneti, immersi nel verde e nel silenzio. Un itinerario molto suggestivo è quello che conduce alla località San Martino in Colle, dove sulle pendici della collina si trova un’enorme quercia secolare di oltre 500 anni. Secondo la leggenda sotto le ampie fronde di quest’albero le streghe si riunivano per i loro sabba, motivo per cui l’albero è conosciuto come “Quercia delle Streghe”.

Il nucleo originario di Montecarlo era il borgo di Vivinaia, antica proprietà dei Duchi della Tuscia, che sorgeva alle pendici del colle. Nel 1331 il paese fu devastato dai fiorentini e le autorità lucchesi decisero di rifondare il borgo sulla sommità del Colle del Cerruglio, dove sorgeva la fortezza omonima. Nel 1333 il nuovo borgo prese il nome di Montecarlo in onore del futuro imperatore Carlo IV di Lussemburgo, che aveva aiutato Lucca a liberarsi dall’occupazione pisana.

La Fortezza del Cerruglio ebbe un ruolo strategico nelle guerre del XIV secolo tra Lucca, Pisa e Firenze e fu da quella rocca che Castruccio Castracani, signore di Lucca, diresse le sue truppe portandole alla vittoria nella battaglia di Altopascio del 1325. La fortezza fu ampliata prima da Paolo Guinigi, signore di Lucca, e successivamente dai fiorentini, specialmente dal governo granducale che, dal 1437, ebbe definitivamente Montecarlo sotto il proprio controllo.

Montecarlo è anche il luogo di nascita di Armando de Dominicis, pioniere dell’aviazione italiana, a cui il comune nell’anno 2002 ha dedicato il parco di San Salvatore, collocandovi una targa a suo nome.

CUCINA TRADIZIONALE E PRODOTTI TIPICI
Cucina tradizionale della Toscana

La cucina toscana è costituita, principalmente, di piatti e dolci tradizionali che mantengono inalterata la loro preparazione da molti anni.
Il pane senza sale è un'usanza che poche altre regioni hanno adottato (come l' Umbria). Pare che l'usanza risalga al XII secolo quando, al culmine della rivalità fra Pisa e Firenze, i pisani misero in pratica prezzi elevatissimi al prezioso cloruro di sodio. Esiste poi anche un'ipotesi che dice fossero gli stessi signori di Firenze ad imporre tasse particolarmente esose per l'uso del sale.
In Toscana, la sacralità del pane, ovvero l'importanza di non buttarlo via ma di utilizzarlo anche quando è raffermo, è testimoniata da una lunga serie di antiche ricette ancora molto diffuse: la panzanella, la panata, la ribollita, l'acquacotta, la pappa al pomodoro, la fettunta, la zuppa di verdura, la farinata la minestra di cavolo nero o il Pan co' santi.
Altra caratteristica della cucina toscana per eccellenza è l'uso di carni bianche e di selvaggina. I prodotti dell'aia del podere, dove pascolano liberamente polli, tacchini, oche, faraone e piccioni insieme coi conigli e la selvaggina come la lepre e il cinghiale, il fagiano e l'istrice costituiscono da sempre il menu delle grandi feste. Il maiale anch'esso è molto usato, basti pensare al famoso salame toscano, alla finocchiona, al prosciutto conservato sotto sale, al lardo di Colonnata alle salsicce e ai prodotti particolari come il buristo anch'esso frutto dell'ingegnosità della povera gente.
Tra i formaggi la tradizione si concentra sul pecorino toscano, come prodotto da conservare: i più famosi quello di Pienza e quello maremmano; mentre troviamo la ricotta e il raveggiolo tra i formaggi molli.
Infine grande spazio ai dolci, dove spiccano il panforte, i ricciarelli, i cavallucci, la zuppa del duca, la torta di cecco, i migliacci, i cantuccini di Prato.

I vini della toscana

La Toscana è stata da sempre una regione famosa per i vini prodotti, che attualmente sono suddivisi in otto DOCG e 34 DOC, oltre a numerose IGT, tra le quali spiccano anche alcune produzioni di altissimo livello, note nel mondo enologico con l'appellativo di supertuscans.

Mentre le zone della Toscana centrale (province di Firenze e Siena) sono note in tutto il mondo da diversi decenni per la produzione del Chianti Classico, del Brunello di Montalcino e del Vino Nobile di Montepulciano, negli ultimi anni si sono affermati i vini prodotti nelle aree costiere (province di Livorno e Grosseto), favorite maggiormente dal clima più mite, secco e soleggiato, tra i quali spicca l'eccellenza del Bolgheri Sassicaia o del tignanello, la struttura e l'equilibrio dei vini rossi maremmani (Morellino di Scansano, Montecucco e Monteregio di Massa Marittima) e l'armonia dei bianchi (Ansonica). Sempre più quotati anche i vini rossi e bianchi della provincia di Arezzo. Tra gli altri vini della Toscana, possono essere ricordati il Carmignano, uno dei più antichi vini della toscana prodotto nell'omonimo comune in provincia di Prato, la celebre Vernaccia di San Gimignano, il Pitigliano, il Montescudaio e il Vin Santo.

MONTECARLESI NEL MONDO

Ricostruire le radici dell’emigrazione montecarlese nel mondo. Questo l’ambizioso progetto avviato dall’Amministrazione Comunale del comune toscano in provincia di Lucca elaborato in stretta sinergia con l’associazione “Lucchesi nel Mondo” e la collaborazione del Comitato dei Gemellaggi di Montecarlo, già chiamato a curare i rapporti con le città europee gemellate di Karlstejn in Repubblica Ceca, Althen Des Paluds in Francia e Mylau in Germania.

l progetto è stato anticipato, nelle sue linee generali, al termine dell’incontro tenutosi nel settecentesco Teatro dei Rassicurati di Montecarlo, il 17 marzo 2011 in occasione della chiusura dei festeggiamenti per il 150º anniversario dell’Unità d’Italia e si inserisce a pieno titolo nel calendario, in via di ultima definizione, delle iniziative previste per festeggiare quest’anno il 680º anniversario della fondazione di Montecarlo, avvenuta nel 1333 per volontà dell’Imperatore Carlo IV di Boemia.

Al tavolo di lavoro il Sindaco di Montecarlo Vittorio Fantozzi, l’assessore con delega ai “Montecarlesi nel Mondo” Federico Carrara, il presidente dell’Associazione Lucchesi nel Mondo Alessandro Pesi e la professoressa Piera dell’Osso presidente del Comitato dei Gemellaggi di Montecarlo cui, nell’ultimo periodo, si è unito anche Dario Donatini, direttore della nuova sezione Pescia Montecarlo dell’Istituto Storico Lucchese pronto a portare il proprio contributo.

L’idea di scrivere la storia e le geografia della migrazione montecarlese dall’Unità d’Italia ad oggi, un capitolo della storia italiana molto sentito dalla comunità, era emersa fin dal giugno 2011, in occasione di un summit a 4 dei paesi gemellati tenutosi a Montecarlo e seguito da un primo incontro con l’associazione Lucchesi nel mondo nelle sede della stessa, prevede un censimento e la successiva creazione di un apposito albo che ricostruisca le date e le tappe principali del fenomeno migratorio in un primo tempo per procedere poi ad iniziative culturali di più ampio e diretta partecipazione degli eredi e dei concittadini oggi residenti all’estero, il tutto declinato al coinvolgimento degli studenti delle scuole di Montecarlo. Un supporto a questo grande compito verrà dagli uffici comunali grazie all’opera svolta dal responsabile dell’ufficio anagrafe Rosita Pollastrini cui si affiancheranno in tutta la loro mole di dati le sedi dei Lucchesi nel mondo.

Informazioni

Chiunque dall’estero voglia segnalare apertamente o richiedere informazioni circa la propria origine montecarlese o quella di propri parenti può farlo contattando l’Ufficio Anagrafe alla responsabile Rosita Pollastrini indicando i propri dati anagrafici o quelli dei propri parenti avviando così il censimento elaborato dal progetto:

Telefono: 0583 229741 
E-mail: culturaeturismo@comune.montecarlo.lu.it – anagrafe.montecarlo@virgilio.it